Da ottobre 2017 i browser utilizzati per navigare sul Web contrassegneranno come non sicure tutte le pagine web che presentano dei moduli di inserimento dati e non hanno il certificato SSL.

Che significa questo?
È un progetto di Google, partito nel gennaio 2017, che mira a rendere il web un posto più sicuro con la conversione completa da http a https.

Impatto sul ranking SEO
Già dal 2014 Google aveva comunicato sul suo blog per webmaster che l’http non sicuro avrebbe impattato (in maniera marginale) con il ranking SEO:
https://webmasters.googleblog.com/2014/08/https-as-ranking-signal.html
Il peso di questo fattore aumenterà sempre più. Quindi i siti http saranno penalizzati rispetto a quelli https.

Impatto sull’esperienza utente
Da fine gennaio il browser Chrome (che è il più usato) inizierà a marcare in rosso con la scritta: “non sicuro” i siti non https: molti utenti quindi eviteranno di navigare su siti con questa notifica, preferendo quelli con la scritta verde: “Sicuro”. L’impatto sull’esperienza utente si trasformerà quindi in una perdita di visite.
Probabilmente i siti con campi sensibili o che fanno vendita o transazioni commerciali verranno evidenziati in modo ancora più evidente, comportando una perdita di vendite.

Impatto sulla sicurezza
Gli attacchi per rubare dati sensibili o hackerare siti si concentreranno su siti non https, perché è generalmente più facile. Inoltre possibili attackers valuteranno sicuramente come “trascurato” e più facile da attaccare un sito che non ha fatto il passaggio.

Cosa bisogna fare?
Per adeguarsi a questa nuova gestione di Google bisogna attivare i certificati SSL all' interno del Vs. Hosting e apportare i dovuti accorgimenti al Vs. sito internet.
Per le piattaforme più recenti l' adeguamento è semplice, mentre per quelle più datate bisogna verificare che non ci siano anomalia dopo l' installazione del Certificato SSL.

Lascia un commento