Nel 2001 l’acquisizione di Compaq per 25 miliardi di dollari rendeva HP uno dei più forti colossi al mondo nella produzione di persona computer. Dieci anni dopo l’annuncio che la produzione di PC non è più negli interessi della compagnia e verrà di fatto ceduta.

Due giorni fa il CEO di HP, insieme all’acquisizione di Autonomy, ha dichiarato anche che la compagnia sta cercando di vendere la sua divisione di produzione di PC, un business che non è più interessante e che sta vedendo un crollo continuo nelle vendite, registrato da tutti gli attori del mercato. La vendita di PC oggi ha margini bassissimi, tutti i vendor utilizzano processori e componenti simili e a differenziare il prodotto rimane esclusivamente il design e il prezzo, gettando tutte le aziende in una guerra all’ultimo euro per portare sugli scaffali dei superstore i loro personal computer. Questo vale per HP quanto per altri produttori come Acer o Dell. Devo dire che la stampa specializzata estremizza il fenomeno: da un giorno all’altro non vedremo certe scomparire i PC dalle nostre scrivanie, si continueranno a produrre e vendere miliardi di macchine ogni anno, e così sarà ancora per almeno un decennio abbondante. Tuttavia l’era post-PC è iniziata e si rispecchia nel pensiero di Steve Jobs che alla presentazione di iPad parlò del prossimo strumento che avrebbe sostituito il PC.

HP deve trovare chiaramente chi sia disposto ad acquisire la divisione PC, ma la mossa è del tutto identica a quella fatta da IBM nel 2004, con l’uscita dal mondo dei PC e dei notebooks per concentrarsi sul software.

La fine dei PC

I tablet e gli smartphone guadagnano terreno e potrebbero essere i candidati per sostituire in futuro il classico PC: dovranno cambiare ancora, nelle funzionalità quanto nel design, ma potrebbero essere la scelta dei milioni di consumatori che già oggi comprano un iPad senza avere un PC. Rimango scettico sul fatto che oggi un iPad possa rispondere alle esigenze di chi lavora effettivamente con un PC, ma è chiaro che ci si debba allontanare da questa logica e capire che chi acquista un tablet svolge anche operazioni diverse da quelle di chi utilizza un PC. Spesso con gli stessi obiettivi ma con modalità diverse, rese più semplici anche dalle intefacce grafiche.

Non è da sottovalutare il ribasso dei margini nella vendita dei PC, questa è la principale causa per cui i produttori vogliono uscire da questo business: se i margini fossero quelli di Apple per i suoi Mac, allora pochi vedrebbero un business da abbandonare nei personal computer. La stessa HP ha cercato di entrare nel mondo dei tablet con scarsi risultati, accorgendosi che quel che Apple aveva fatto andava al di la di una semplice operazione di marketing per il suo iPad.

Il trend è iniziato, sempre più operazioni che prima dovevano passare tramite una tastiera oggi possono essere compiute con due dita, e questo le rende fattibili da un numero notevolmente superiore di persone. Il fenomeno di iPad si spiega anche in questi termini, nella semplicità di installare e utilizzare applicazioni, distanti da tutto quello a cui è abituato chi utilizza un PC con Windows.

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