Che significa questo?
È un progetto di Google, partito nel gennaio 2017, che mira a rendere il web un posto più sicuro con la conversione completa da http a https.

Impatto sul ranking SEO
Già dal 2014 Google aveva comunicato sul suo blog per webmaster che l’http non sicuro avrebbe impattato (in maniera marginale) con il ranking SEO:
https://webmasters.googleblog.com/2014/08/https-as-ranking-signal.html
Il peso di questo fattore aumenterà sempre più. Quindi i siti http saranno penalizzati rispetto a quelli https.

Impatto sull’esperienza utente
Da fine gennaio il browser Chrome (che è il più usato) inizierà a marcare in rosso con la scritta: “non sicuro” i siti non https: molti utenti quindi eviteranno di navigare su siti con questa notifica, preferendo quelli con la scritta verde: “Sicuro”. L’impatto sull’esperienza utente si trasformerà quindi in una perdita di visite.
Probabilmente i siti con campi sensibili o che fanno vendita o transazioni commerciali verranno evidenziati in modo ancora più evidente, comportando una perdita di vendite.

Impatto sulla sicurezza
Gli attacchi per rubare dati sensibili o hackerare siti si concentreranno su siti non https, perché è generalmente più facile. Inoltre possibili attackers valuteranno sicuramente come “trascurato” e più facile da attaccare un sito che non ha fatto il passaggio.

Cosa bisogna fare?
Per adeguarsi a questa nuova gestione di Google bisogna attivare i certificati SSL all' interno del Vs. Hosting e apportare i dovuti accorgimenti al Vs. sito internet.
Per le piattaforme più recenti l' adeguamento è semplice, mentre per quelle più datate bisogna verificare che non ci siano anomalia dopo l' installazione del Certificato SSL.

La vecchia norma quindi non è più valida e vanno aggiornati gli attuali spazi Web.

Di seguito una nota informativa in merito.
PRIVACY – scadenza adeguamento al nuovo regolamento 25 maggio 2018
Dal 25.5.2018 troverà applicazione la nuova disciplina in materia di Protezione dei dati (Privacy) contenuta nello specifico Regolamento UE.
Premesso che ogni trattamento di dati deve rispettare i fondamenti di liceità, correttezza e trasparenza, anche nella nuova disciplina assume particolare importanza l’Informativa all’interessato ed il consenso dello stesso.
Il nuovo decreto Europeo prevede per tutte le aziende un insieme di adempimenti variabile per la tipologia di dati trattati e di nuove figure professionali coinvolte.
La nuova disposizione, improntata sulla “responsabilizzazione” del Titolare e del Responsabile del trattamento dei dati, introduce la nuova figura del Responsabile della protezione dei dati (RPD / DPO).
Recentemente il Governo ha approvato la bozza del Decreto di recepimento delle nuove disposizioni, prevedendo l’abrogazione dell’attuale Codice della Privacy.
La violazione della sicurezza che comporti accidentalmente o in modo illecito la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l’accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati, causa l'applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie a seconda della natura della violazione.
In particolare, sono previste le seguenti sanzioni:
- fino al 2% del fatturato dell’esercizio precedente per le sanzioni relative agli obblighi:
• del Titolare / Responsabile del trattamento;
• dell’Organismo di certificazione;
• dell’Organismo di controllo;
- fino al 4% del fatturato dell’esercizio precedente per le violazioni relative:
• ai principi base del Trattamento, comprese le condizioni di consenso;
• ai diritti degli Interessati;
• ai trasferimenti dei dati personali a un destinatario di uno Stato terzo o un’organizzazione internazionale;
• a qualsiasi obbligo ai sensi della legislazione nazionale adottata a norma del Capo IX;
• all’inosservanza di un ordine, di una limitazione provvisoria / definitiva di trattamento o di un ordine di sospensione dei flussi di dati all’Autorità di controllo o il negato accesso.

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